La sola cosa non intonata al suo “essere” la si trova nel nome ALTERO. Niente era in lui che con tale parola si potesse definire.
Trasferitosi a Milano da giovane, negli anni aveva acquisito sufficiente gergo meneghino reso però sempre toscaneggiante da”c” ancora aspirate e “g” dolci e levigate come solo i toscani sanno pronunciare.
Tenne sempre ben stretti i legami con la sua terra e negli anni del benessere, su un dolce declivio a dominar la valle del Casentino, insieme al clan dei suoi parenti, fu costruita la “casa dei Milanesi”.
Persona di modi pacati e gentili, era accogliente nei gesti e nelle parole e, dall’ alto della sua “contenuta mole”, sapeva emanare autorità e sicurezza. La sua innata attitudine a saper interagire con gli altri, la sua capacità di fare squadra e di mettere d’ accordo intorno ad un tavolo idee non sempre coincidenti, lo fecero eleggere nel lontano 1977, primo presidente della neo Pro Loco Dama in Casentino, associazione nata dall’ intuito di un uomo lungimirante e di somma intelligenza, non più tra noi: Bruno Boschetto. L’idea si concretizzò con l’ adesione unanime dell’ intera popolazione e sotto la guida del suo Presidente, si vissero anni di vero “rinascimento damarino”.
Un’ ondata di idee e di attività investirono le estati del piccolo borgo e molte manifestazioni fecero da gran cassa nel richiamare visitatori nel paese ricco di storia e di fascino.
Raccolti all’ unisono attorno alla Pro Loco, ognuno mise del suo: idee, lavoro, partecipazione, entusiasmo.
Il Pastorini, sempre pronto ad accogliere, migliorare e canalizzare nel giusto senso ogni iniziativa, al bisogno poteva anche scendere da Milano per poche ore.
Accanto a lui sempre la moglie Marta, un turbinio di biondo… di sorriso…di buon umore… e di spontanea positività. Incontrarla la mattina ad inizio giornata, voleva dire partire con il piede giusto.
Ancora oggi, percorrendo il tratto di strada che da Dama passa per le Case Nuove, ci piace immaginarli scendere con passo leggero, sorridenti e colloquianti….quasi sempre con il carrello della spesa seguirli a ruota.
Impossibile ricordare il Pastorini e non vedere accanto a lui la Marta, compagna di una vita.